NOI LA PENSIAMO COSI' 

 

L’ articolo che segue contiene alcune riflessioni sul tema dell’ eterosessualità e dell’ omosessualità. Si tratta del punto di vista elaborato collettivamente dalle autrici e dagli autori del sito su questi temi. 

Naturalmente si tratta di un punto di vista che può anche non essere condiviso, per cui ci aspettiamo che esso apra un dibattito e stimoli una riflessione su questi argomenti. 
Chiunque volesse intervenire nel dibattito ci faccia pervenire le proprie opinioni - che pubblicheremo con il prossimo aggiornamento del sito - inviandole all’ indirizzo e-mail  coccole1@hotmail.com
Grazie!


 



Ognuno ha il diritto di amare chi gli pare e come gli pare, e la possibilità che ciascuno di noi ha di poter amare gli uomini, le donne o entrambi i sessi e’ un diritto che nessuno può mettere in discussione.

Quest’affermazione e’ un punto di partenza fondamentale per ogni riflessione sul tema dell’ eterosessualità e dell’ omosessualità: la libertà di scelta in campo sessuale – tra persone adulte e consenzienti – non può in nessun caso essere messa in discussione.

Ma se si crede in questo principio di libertà, occorre poi agire di conseguenza, evitando quei comportamenti che possono generare pregiudizi e discriminazioni nel campo delle scelte sessuali. E uno dei comportamenti che più genera pregiudizi e discriminazioni è proprio quello di voler a tutti i costi etichettare le persone come OMOSESSUALI o ETEROSESSUALI, quello cioè di dividere il mondo tra GAY/LSB ed ETERO come se non sapessimo che non c’e’ divisione più fasulla e antiscientifica di questa, per almeno alcune buone ragioni:

1) Tra eterosessualità e omosessualità vi sono mille possibili sfumature intermedie, come abbiamo cercato di dimostrare anche attraverso la pagina di questo stesso sito intitolata TABELLA DI KLEIN. Il comportamento sessuale degli uomini e delle donne e’ fatto di mille passaggi graduali, di mille attrazioni, seduzioni, piaceri, e non può in alcun modo essere rigidamente ingabbiato in una collocazione definitiva: l’ eterosessualità e l’ omosessualità convivono in diversa misura dentro ciascuno di noi.

2) L’ attrazione sessuale è un fatto anche mentale, non solo fisico. E ognuno di noi e’ mentalmente attratto dalle altre persone per quello che esse dicono, pensano, fanno, per ciò che hanno nella testa e nel cuore, non per ciò che hanno tra le gambe; solo una persona che ragiona dall’ ombelico in giù può pensare che l’ appartenenza ad un sesso piuttosto che ad un altro possa prevalere, nella scelta del nostro oggetto del desiderio, su cose di gran lunga più importanti come l’ attrazione complessiva, la sintonia personale, il coinvolgimento emotivo.

3) Ogni scelta sessuale a senso unico e’ un’ auto-limitazione, e ogni definizione rigida in questo campo è solo una gabbia inutile e controproducente. Se nel campo del cibo una persona preferisce mangiare la carne piuttosto che il pesce, questo non significa che questa persona non possa anche mangiare del pesce ogni tanto, se lo desidera. Se invece questa persona si auto-etichetta come MANGIATRICE DI CARNE SEMPRE E COMUNQUE, essa preclude a se stessa la possibilità di mangiare il pesce, senza che ve ne sia alcuna ragione logica. E’ come il fatto di avere due braccia: ciascuno di noi e’ preferenzialmente “destro” o “mancino”, ma se qualcuno usasse sempre e solo un braccio, rifiutandosi a priori di usare l’altro anche quando serve, sarebbe come se fosse monco. Ogni scelta pregiudiziale, ogni rigidità eccessiva in questo campo è una limitazione delle proprie potenzialità.

Per questi motivi, le stesse definizioni di ETEROSESSUALE e OMOSESSUALE sono molto discutibili, e sono in definitiva una limitazione della libertà di ciascuno di noi di amare chi ci pare. 

Ecco perché in questo sito noi useremo a volte le definizioni di ETEROSESSUALITA’ ed OMOSESSUALITA’, che sono rispettivamente le parole che descrivono gli atti sessuali tra persone di sesso opposto e tra persone dello stesso sesso. Ma tenderemo a non usare le parole OMOSESSUALE ed ETEROSESSUALE, oppure GAY/LSB o ETERO, perché non descrivono un comportamento, ma piuttosto un’ appartenenza a qualcosa che non è definibile in modo certo, e sono un’ etichetta più dannosa che utile alla causa della libertà sessuale di ciascuno.

Anche perché se passasse la logica della divisione tra OMOSESSUALI ed ETEROSESSUALI, se ci fossero mondi distinti e separati tra GAY/LSB da una parte ed ETERO dall’ altra, le conseguenze negative sarebbero notevoli: 1) una mancanza di dialogo e di integrazione tra culture diverse; 2) un’ ulteriore aumento, anziché una diminuzione, delle discriminazioni e dei pregiudizi; 3) una messa in difficoltà notevole di tutte le persone, e sono tantissime, che a quel punto non saprebbero “da che parte stare”, non riconoscendosi in modo netto in nessuno dei due mondi.

Ecco perché crediamo che le stesse definizioni di “ COMUNITA’ GAY” e di “COMUNITA’ ETERO”, usate da alcuni, siano in realtà aberranti e pericolose, e che ricordino piuttosto certe pratiche di pulizia etnica piuttosto che una legittima esigenza di identità.

In questo contesto, e’ inutile polemizzare con chi, come ad esempio la Chiesa cattolica, insiste con concezioni discriminatorie: basta semplicemente ignorarle.

Se il Papa si definisce “offeso” per la presenza dell’ omosessualità nella città di Roma in quanto “Roma e’ la capitale del Cattolicesimo”, certo questo e’ un fatto grave; ma nessuno è obbligato a tenerne conto, in quanto nessuno è obbligato a seguire le indicazioni di una religione come quella cattolica che considera l’ omosessualità (e qualunque pratica sessuale al di fuori del matrimonio) come peccato mortale.

Molto più grave è semmai il fatto che le autorità italiane non abbiano risposto a quell’ affermazione del Papa ricordandogli che se Roma è la capitale del Cattolicesimo, essa è prima di tutto la capitale di uno Stato sovrano, laico e pluralista dove fino a prova contraria l’ omosessualità e’ consentita dall’ ordinamento giuridico vigente.

Per concludere, occorre sempre ricordarsi che la libertà sessuale è un diritto riconosciuto, ma che bisogna riconquistarlo giorno dopo giorno, perché c’è chi lo mette continuamente in discussione; e che per mantenerlo vivo con i nostri comportamenti quotidiani è necessario un grande amore per la libertà e un grande rispetto per le scelte di ciascuno.

Ognuno ami chi gli pare e come gli pare, e cerchi di difendere questo diritto per sé e per gli altri, rispettando chiunque ed evitando etichette inutili e contrapposizioni fasulle che finiscono per alimentare i più stupidi pregiudizi e le peggiori discriminazioni in campo sessuale.

 


 

 
 

CULTURA DELLA SEPARAZIONE E CULTURA DELL' INTEGRAZIONE: DUE PUNTI DI VISTA OPPOSTI SULLA SESSUALITA'

 

Prima o poi doveva succedere, ed è successo nei giorni scorsi. Un ministro della Repubblica (nello specifico il ministro Umberto Bossi) in un' intervista ha dichiarato: "Io non ce l' ho con i gay, basta che i due mondi - il mondo etero e il mondo gay - non vengano a contatto tra loro e non rischino perciò di CONTAMINARSI tra loro". Sì, ha detto proprio così: CONTAMINARSI, come se stesse parlando della SARS. La cosa non è poi così sorprendente: quando il Parlamento Europeo approvò la risoluzione sui diritti degli omosessuali, La Padania - quotidiano della Lega Nord - intitolò: "EUROPA SPORCACCIONA".
 
Bene, noi crediamo che non tutto il male venga per nuocere: almeno adesso quando ci chiederanno quale sia la posizione di COCCOLE2000 su questi temi, potremo dire: l' esatto contrario di quella di Bossi! Infatti la nostra posizione è sempre stata quella del dialogo e dell' integrazione tra culture diverse, e nello specifico tra persone di diverso orientamento sessuale. E non parliamo nemmeno di dialogo e di integrazione tra "mondo gay" e "mondo etero", dato che nemmeno dovrebbero esistere un "mondo gay" e un "mondo etero" distinti, dovrebbe esistere un mondo solo fatto di persone che si rispettano e rispettano le libere scelte di ciascuno! 
 
Anche perché se passasse la logica della separazione tra "mondo gay" e "mondo etero" le conseguenze negative sarebbero ovvie: 1) una mancanza di dialogo e di integrazione tra culture diverse, che le danneggerebbe entrambe; 2) un’ ulteriore aumento, anziché una diminuzione, delle discriminazioni e dei pregiudizi reciproci; 3) una messa in difficoltà notevole di tutte le persone - e sono tante - che a quel punto non saprebbero “da che parte stare”, non riconoscendosi in modo netto in nessuno dei due mondi.
Noi dovremo sempre di più caratterizzare COCCOLE2000 per una battaglia ideale contro queste logiche "separatiste", contro questa cultura dell' intolleranza reciproca che già tanti danni ha fatto. E combattere in modo intransigente tutte le posizioni che cercano di far prevalere la logica del "muro contro muro", da qualunque parte provengano.
 
Frasi come "le lesbiche devono stare con le lesbiche e le etero con le etero" sono frasi stupide, sia che provengano da persone che si definiscono etero che da persone che si definiscono lesbiche. Dire una frase così è infatti come dire che i bianchi devono stare con i bianchi e i neri con i neri, i settentrionali con i settentrionali e i meridionali con i meridionali: sono frasi intolleranti e in definitiva razziste. E non sono frasi che ci siamo inventati noi, c' è davvero chi anche in ambienti gay/lsb teorizza questa separazione, c' è persino chi ha proposto i quartieri GAY e i quartieri ETERO separati tra loro!
 
Noi di COCCOLE2000 siamo invece per il rispetto di tutti gli orientamenti sessuali, perchè ognuno possa amare chi gli pare senza essere discriminato, perchè ognuno possa fare le proprie scelte in questo campo senza dover per forza essere etichettato in modo permanente e definitivo.
 
Quando tempo fa un' emittente televisiva ci chiese un' intervista per illustrare i contenuti del sito COCCOLE2000, la nostra collaboratrice Chiara, che andò a rispondere alle domande della giornalista in nostra rappresentanza, si sentì fare la seguente domanda: "Ma tu personalmente sei omosessuale, eterosessuale o bisessuale?". Ebbene, Chiara ha dato in quell' occasione la risposta più bella e corretta che si potesse dare. Ha risposto così: "Io mi definisco una PERSONA LIBERA di amare chi voglio, senza dover per forza riconoscermi in etichette che non significano nulla e sono solo delle gabbie inutili".
 
Lasciamo a Bossi e alle persone limitate ed ignoranti come lui la logica della "separazione", dell' intolleranza e dei "mondi distinti"; e cerchiamo invece di dare il nostro contributo per una società più aperta e libera, dove ognuno possa amare chi vuole nel rispetto reciproco. 
Noi di COCCOLE2000 ci batteremo per questo.  
 
 

UN INTERESSANTE SONDAGGIO

Pubblichiamo l' esito di un sondaggio che la società di rilevazioni statistiche EURISPES ha svolto proprio nei giorni scorsi sul tema dell' omosessualità:

IL 49,2 PER CENTO DEGLI ITALIANI RITIENE ORMAI CHE L'OMOSESSUALITA' SIA UNA FORMA DI AMORE COME L'ETEROSESSUALITA'; UN SIGNIFICATIVO 32,8 PER CENTO DEI SOGGETTI (QUASI UN TERZO) AFFERMA INVECE DI POTER TOLLERARE L'OMOSESSUALITA' PURCHE' NON PRATICATA; IL 10,3 PER CENTO DEL CAMPIONE, INFINE, CONSIDERA L'OMOSESSUALITA' IMMORALE; IL 7,7 PER CENTO NON SI PRONUNCIA SULLA QUESTIONE.
QUESTO IL QUADRO CHE EMERGE DALL'INDAGINE CONDOTTA DALL'EURISPES SULL'ATTEGGIAMENTO DEGLI ITALIANI NEI CONFRONTI DELL'OMOSESSUALITA' CHE HA VISTO COINVOLTO UN CAMPIONE DI 2 MILA CITTADINI, STRATIFICATO PER SESSO, ETA' E PROVENIENZA GEOGRAFICA.
 
FRA LE DONNE L'ACCETTAZIONE DELL'OMOSESSUALITA' RISULTA PIU' DIFFUSA CHE FRA GLI UOMINI: IL 55,1 PER CENTO DELLE INTERVISTATE PENSA INFATTI CHE ESSA SIA UNA FORMA DI AMORE COME L'ETEROSESSUALITA', CONTRO IL 43,1 PER CENTO DEGLI INTERVISTATI.
GLI UOMINI, D'ALTRA PARTE, AFFERMANO CON MAGGIOR FREQUENZA DI POTER TOLLERARE L'OMOSESSUALITA' PURCHE' NON PRATICATA (37,3 PER CENTO CONTRO IL 28,4 PER CENTO DELLE DONNE). ANCHE LA PERCENTUALE DI CHI GIUDICA IMMORALE L'OMOSESSUALITA' E' LIEVEMENTE PIU' ALTA FRA I MASCHI (12,1 PER CENTO) CHE FRA LE FEMMINE (8,5 PER CENTO).

L'ETA' DEL CAMPIONE SI DIMOSTRA UNA VARIABILE SIGNIFICATIVA: LA PERCENTUALE DI INTERVISTATI SECONDO I QUALI L'OMOSESSUALITA' E' UNA FORMA DI AMORE COME L'ETEROSESSUALITA' SALE ALL'ABBASSARSI DELL'ETA' DEI SOGGETTI (59,2 PER CENTO FRA I 18 E I 24 ANNI, 56,7 PER CENTO FRA I 25 E I 44, 41,4 PER CENTO FRA I 45 E I 64, 36,9 PER CENTO DAI 65 IN SU). LA MAGGIORANZA DEGLI INTERVISTATI FRA I 18 E I 44 GIUDICA QUINDI NELLO STESSO MODO L'INCLINAZIONE PER LE PERSONE DI SESSO DIVERSO DAL PROPRIO E QUELLA PER LE PERSONE DELLO STESSO SESSO.
CON L'AUMENTARE DELL'ETA', INVECE, SALE LA QUOTA DI CHI CONSIDERA IMMORALE L'OMOSESSUALITA' (6,3 PER CENTO DAI 18 AI 44 ANNI, 11,7 PER CENTO FRA I 45 E I 64, 19,8 PER CENTO DAI 65 IN SU) E QUELLA DI CHI NON SA O NON VUOLE PRONUNCIARSI.
METTENDO IN RELAZIONE LE RISPOSTE FORNITE DAI SOGGETTI CON LA LORO AREA GEOGRAFICA DI PROVENIENZA, NON EMERGONO POSIZIONI FORTEMENTE DIFFERENZIATE. LA PERCENTUALE DI SOGGETTI CHE DEFINISCONO IMMORALE L'OMOSESSUALITA' RISULTA LEGGERMENTE PIU' ALTA DELLA MEDIA AL CENTRO (13,9 PER CENTO) E PIU' BASSA AL NORD-EST (5,8 PER CENTO). NEL NORD-EST E NELLE ISOLE SONO INVECE PIU' NUMEROSI CHE ALTROVE I SOGGETTI CHE AFFERMANO DI POTER ACCETTARE L'OMOSESSUALITA' PURCHE' NON PRATICATA (RISPETTIVAMENTE IL 36,1 PER CENTO ED IL 37,8 PER CENTO).
I SOGGETTI DI SINISTRA SI DISTINGUONO IN MODO ABBASTANZA NETTO DA QUELLI DI DIVERSO ORIENTAMENTO POLITICO: LA NETTA MAGGIORANZA (69,3 PER CENTO) CONSIDERA L'OMOSESSUALITA' UNA FORMA D'AMORE NON DIFFERENTE DALL'ETEROSESSUALITA', CONTRO IL 48,3 PE CENTO DEI SOGGETTI DI CENTRO-SINISTRA, IL 43,8 PER CENTO DI DESTRA, IL 40,7 PER CENTO DI CENTRO, IL 38 PER CENTO DI CENTRODESTRA.

L'OMOSESSUALITA' VIENE CONDANNATA COME IMMORALE SOPRATTUTTO DAGLI INTERVISTATI DI DESTRA (17,2 PER CENTO) E DI CENTRO (17 PER CENTO), SEGUITI DA QUELLI DI CENTRO-DESTRA (14 PER CENTO) E, IN PERCENTUALE MINORE DI CENTROSINISTRA (7 PER CENTO) E DI SINISTRA (4,2 PER CENTO).


MA TRA LE MURA DOMESTICHE COME REAGIREBBERO GLI ITALIANI DI FRONTE ALLA SCOPERTA DI UN FIGLIO O DI UNA FIGLIA OMOSESSUALE? LA NETTA MAGGIORANZA DEGLI INTERVISTATI (59,9 PER CENTO) SOSTIENE CHE AVREBBE UNA REAZIONE TUTTO SOMMATO POSITIVA: DOPO UNA PRIMA REAZIONE DI SORPRESA, NON AVREBBE ALCUN TIPO DI PROBLEMA. IL 9,1 PER CENTO DEL CAMPIONE AFFERMA INVECE CHE TOLLEREREBBE LA COSA, MA CHIEDEREBBE AL FIGLIO DI NON PARLARNE PIU'.  QUESTA RISPOSTA LASCIA PENSARE ALLA VOLONTA' DI NON PROVOCARE UNA ROTTURA COL PROPRIO FIGLIO E QUINDI DI NON OSTACOLARE CONCRETAMENTE LA SUA OMOSESSUALITA', TUTTAVIA, IL FERMO DESIDERIO DI NON TORNARE PIU' SULL'ARGOMENTO EVIDENZIA LA NON ACCETTAZIONE DEL FATTO ED IL TENTATIVO DI IGNORARLO COMPLETAMENTE.
L'8,6 PER CENTO DICHIARA INVECE APERTAMENTE CHE NON RIUSCIREBBE IN ALCUN MODO AD ACCETTARE L'OMOSESSUALITA' DEL PROPRIO FIGLIO. UN RIFIUTO ARRIVA ANCHE DAL 7,8 PER CENTO DEGLI INTERVISTATI CHE, PERO', REAGIREBBE COME DI FRONTE AD UNA MALATTIA O A UN DISTURBO MENTALE: PORTEREBBE SUBITO IL FIGLIO DA UN MEDICO PENSANDO CHE SI TRATTI DI UN DISTURBO MOMENTANEO.

PER QUESTO QUESITO E' STATA RISCONTRATA UNA PERCENTUALE NON TRASCURABILE DI SOGGETTI CHE NON HANNO SAPUTO RISPONDERE (14,6 PER CENTO), IL CHE SUGGERISCE CHE MOLTI, CONFRONTANDOSI DIRETTAMENTE CON L'IPOTESI DI UN FIGLIO OMOSESSUALE, TROVANO DIFFICOLTA' AD IMMAGINARE COME SI COMPORTEREBBERO.    

 

 

DIBATTITO

Dopo aver pubblicato i tre articoli che avete letto, pubblichiamo ora la prima mail di commento. Si tratta di una mail - giuntaci nei giorni scorsi - della nostra collaboratrice Folli, che esprime alcune considerazioni e osservazioni sui contenuti degli articoli. La pubblichiamo volentieri, invitandovi ad esprimere anche le vostre opinioni inviando le vostre mail a: coccole1@hotmail.com  Grazie!!!

 

Non trovo che il Gay Pride sia qualcosa di negativo di principio. Mi spiego. Non trovo che ci sia nulla di male se una persona che si ritiene omosessuale è orgogliosa di esserlo, come non trovo che ci sia nulla di male se un eterosessuale lo fa, se un bisessuale lo fa, se un transessuale lo fa. Insomma se chiunque è orgoglioso delle proprie scelte comprese quelle sessuali. Perchè, bisogna dirlo, l'orgoglio non è un sentimento brutto o offensivo nei confronti degli altri. L'orgoglio è quel sentimento che ti fa sentire fiero di quello che fai, se è misurato, è chiaro che se è troppo può diventare fastidioso, offensivo e quant'altro, ma se è in una forma moderata è una buona spinta.
Essere orgogliosi di essere se stessi è bello, è un passo importante per la vita di ognuno.
Essere orgogliosi non significa voler frequentare solo luoghi dove ci sono i propri simili, non vuol dire vivere solo con i propri simili, non vuole dire odiare i diversi...
Il problema è questo infatti. Gli omosessuali in genere (come anche i bisessuali e chiunque avesse scelte sessuali "strane" - anche chi ama persone di pelle diversa -) hanno subito per molti secoli delle discriminazioni, delle emarginazioni tant'è che ora ne vengono auto-create di nuove dagli stessi "diversi" per non affrontare i "normali". Quello che voglio dire è che esistono locali Gay, Hotel Gay, Saune Gay, esiste un' International Gay Guide dove sono segnalati per ogni stato i posti dedicati ai Gay... o viaggi promozionali...questo può essere interessante e utile come forma di sostegno, di aiuto per delle persone che non hanno deciso la loro identità sessuale, che non vogliono rischiare di "essere scoperti" come si dice e che hanno alle spalle delle famiglie particolarmente chiuse e repressive. Ma non può bastare. non si possono frequentare solo questi luoghi perchè questo non rende le persone libere ma sono proprio loro che si auto-ghettizzano... Questo è il problema della società di oggi. Molti "diversi" per paura di una società che tutto sommato sta imparando a convivere con ogni tipo di persona e preferenza preferisce auto rinchiudersi in un posto dove non viene giudicato piuttosto che essere orgoglioso delle proprie scelte e affrontare a testa alta la società andando ovunque anche nei locali "gay" ma non solo... frequentando persone di ogni tipo, parlando liberamente delle proprie scelte e chiedendo anche agli amici di qualsiasi orientamento siano di parlare delle loro esperienze. La libertà è un valore che va conquistato ogni giorno, è una possibilità che ognuno ha di vivere e solo vivendola la si può sfruttare.
Per questo bisogna imparare a misurarsi con tutti,  confrontarci pacificamente al fine di creare la società nuova sul principio della libertà. Non ci si può rinchiudere, non ci si può ghettizzare, non ci si può arrendere.
 
Un bacio a Tutte e Tutti
Folli

 

 

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